A Rifugio Miletta trovano libertà e una vita serena molti animali, che convivono tra loro in pace ed armonia. Tutti provenienti da situazioni di disagio, sofferenza e schiavitù, con noi hanno riacquisito dignità e fiducia, uno spazio nel mondo di loro diritto, in cui potersi esprimere secondo natura e la propria individualità, interagendo con altri esseri viventi in piena libertà. Ad insegnarci a vivere in una convivenza pacifica e non violenta ci sono Asini, Pony, Cavalli, Mucche, Capre, Pecore, Maiali, Cinghiali, Cani e Gatti.
Rifugio Miletta è nato con un duplice intento: liberare gli animali non umani da qualsiasi forma di sfruttamento e schiavitù ed inventarsi un luogo dove le vittime liberate potessero riappropriarsi della loro libertà.
Rifugio Miletta
Rifugio Miletta è un progetto di vita in fieri dove, giorno dopo giorno, impariamo dai nostri compagni di vita forme nuove di coabitazione non violente, dove ogni singolo animale, umano e non, è protagonista della propria storia; dove l’individualità singola interagisce con una coralità di voci creando un insieme variopinto di corpi animati da un’unica volontà: la volontà di vivere liberi e felici. Gli attori di questo progetto, nella loro quotidianità, svolgono l’importante funzione di ambasciatori di un modello di relazione paritaria e non gerarchica, una relazione non condizionata da una visione antropocentrica propria di un sistema specista, una relazione fondata sull’empatia. Le persone che visitano il rifugio incontrano una molteplicità di persone animali che comunicano tutto il loro vissuto, ma soprattutto che ribadiscono il diritto e la volontà di essere libere e felici.
Esiste un luogo in noi dove secoli di pregiudizi hanno seppellito la compassione, ma se ci lasciamo attraversare dal loro sguardo, sentiamo tutto il peso di una civiltà fondata sullo sfruttamento di individui capaci di patire, vittime di una violenza istituzionalizzata. Se lasciamo che i loro occhi ci guardino, proviamo un forte imbarazzo per il genere umano e per tutte le sue nefandezze.