La sera del 30 settembre 2015 Eva è stata l’ultima a raggiungere la sua nuova casa.
Il camion era pronto per partire già dal primo pomeriggio. Dentro, Viola, Blu, Ikab, Margherita, Hope ed Amy. Fuori, noi con il cuore in gola e la testa leggera. Eravamo andate per portare via sei mucche adulte e due vitelli, e ce ne stavamo andando con tre piccole in più. L’allevatore presente, pur di chiudere con noi, aveva acconsentito a che anche le ultime tre ci fossero cedute.
Poi, il ripensamento. A nulla sono valse le nostre proteste e minacce. Il suo socio è stato irremovibile. Il camionista sempre più impaziente. Gli animali sul camion sempre più inquieti.
Le tre piccole ci sono state strappate. Ricondotte al loro destino di vacche da latte.
Gettate dal camion, spintonate verso la stalla, strattonate. Dall’allevatore, dal camionista e dai veterinari dell’ASL. Siamo arrivate al Rifugio Miletta che era buio. Il camion, enorme, si è dovuto fermare per strada. E così Eva, dopo anni passati in prigionia, è andata verso la sua nuova vita camminando lenta, attraversando un ruscello, sotto un manto di stelle, il profumo dell’erba bagnata.
Non è stato necessario guidarla o spingerla, Eva. Quasi sapesse che era arrivata a casa.
Che ad aspettarla c’era una casetta pulita e calda, con paglia morbida e buon fieno. Pochi giorni dopo la sua nuova famiglia ha reso pubblico un video.
La vediamo in compagnia degli altri animali, correre e saltare felice.
Il pensiero va a chi è restato laggiù.
Per loro, tutti e tutte loro, non finiremo mai di lottare.
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