Perché non è più possibile visitare Rifugio Miletta

Una delle domande che ci vengono poste più di frequente è: “Posso visitare Rifugio Miletta?”.
La risposta, purtroppo, è no: al momento non è possibile e non lo sarà finché non cesseranno i pericoli di propagazione della Peste Suina Africana (PSA).
La salute e la salvaguardia di tutti i rifugiati sono la nostra priorità e l’ultima cosa che vogliamo è mettere a rischio le vite di cinghiali e maiali che vivono qui.
Volontarie e volontari prestano un’enorme attenzione alla biosicurezza, ma, allo stato attuale, questi standard altissimi di controllo e protezione non potrebbero essere applicati alle visite: da febbraio 2022, con i primi casi di PSA in Piemonte, fornivamo ai visitatori dei calzari sterili e venivano disinfettate le mani all’ingresso, ma dopo l’eccidio di Sairano (Cuori Liberi) e casi di PSA più vicini, abbiamo ritenuto che queste misure non fossero più sufficienti e abbiamo deciso di sospendere del tutto le visite.

Com’erano le visite a Rifugio Miletta…

Prima della PSA, Rifugio Miletta era visitabile attraverso visite guidate che organizzavamo i sabati pomeriggio, almeno due volte al mese. Gli accessi erano su prenotazione e in numero limitato per non creare disagi ai rifugiati, padroni di casa e cuore dell’esperienza: il senso delle visite era coinvolgere i visitatori in un percorso che mostrasse gli animali sotto l’aspetto delle singole individualità, dove la capra che ci veniva incontro, ad esempio, non era semplicemente una capra, ma quella capra, con un nome, una propria personalità, una vita emotiva… un soggetto che gioisce, patisce ed è capace di coltivare relazioni specifiche.
Accogliere i visitatori era importantissimo, per noi, perché ci permetteva di far riscoprire una relazione diretta, senza i filtri, con soggetti animali dotati di caratteri e personalità ben distinte: chi in cerca di attenzioni, chi indifferente, chi per nulla amante della compagnia umana, tutti unici e differenti, tutti ugualmente da rispettare nella loro individualità e nelle loro scelte.
Ancora adesso riceviamo commenti da chi ha partecipato alle visite e quelli più frequenti le descrivono come momenti di scoperta, di incontro e di svolta… anche per questo ci dispiace tantissimo non poterle più organizzare. Ma… c’è un ma!

… E come puoi conoscere Rifugio Miletta adesso

Anche se fisicamente Rifugio Miletta non è più accessibile (e non sappiamo quando tornerà ad esserlo: attualmente non siamo in grado di prevedere quando il rischio di diffusione della PSA all’interno del rifugio torni ad essere inesistente e quindi non siamo in grado di prevedere quando sarà nuovamente possibile visitare Rifugio Miletta), abbiamo pensato ad altri modi virtuali per portarti qui dentro:

  • la Miletter, la nostra newsletter, ti racconta storie di salvataggi e (una piccola parte di) quello che facciamo ogni mese: ti puoi iscrivere qui (e ricevi anche la Guida al soccorso dei selvatici e tre e-mail di benvenuto dove ti facciamo conoscere la storia di Rifugio Miletta, di Dante e della Signora Sandrina… se non sai chi sono, registrati per scoprirlo!);
  • il Blog è lo spazio dove approfondiamo la vita a Rifugio Miletta: lo trovi sul sito e puoi attivare le notifiche per non perderti neanche un post;
  • i canali Social (Instagram, Facebook, TikTok, YouTube) ci permettono di mostrarti, soprattutto attraverso le storie, pillole della nostra quotidianità, tra soccorsi, cure e focus sui rifugiati;
  • Organizziamo una serie di cene in giro per l’Italia per incontrarci di persona: nei mesi più calmi (ossia quelli in cui il soccorso dei selvatici ci lascia un po’ di tregua) trovi le date sui nostri social e nella newsletter.

Sappiamo bene che non è la stessa cosa che venire a conoscere di persona le vite di Rifugio Miletta, ma, per ora, è il modo più sicuro che abbiamo: speriamo di trasmetterti anche così un po’ della loro bellezza e importanza e farti conoscere in modo approfondito la nostra realtà.